NOI Techpark / Lotto D2

Ricerca

Un edificio mixed use dedicato alla ricerca dove la luce è materia. Un’opera human centered che punta alla differenziazione.

La luce tra materia e benessere abitativo
La scelta progettuale curata dal nostro studio ruota attorno all’elemento naturale della luce sia in chiave human centered e quindi in relazione alla qualità abitativa dei singoli livelli dell’edificio, sia in chiave materica quale espressione, sulla facciata esterna, di un’unitarietà che all’interno si compone di diversi livelli e destinazioni d’uso. È la luce naturale sull’edificio e nell’edificio a sintetizzare il concetto stesso di Nature of Innovation – innovare seguendo le leggi della natura, provando a lavorare in modo sostenibile e flessibile, adattando le scelte nel rispetto dell’ambiente che ci accoglie – di cui il NOI Techpark è promotore.

NOI Techpark, il quartiere dell’innovazione dell’Alto Adige, si arricchisce di un nuovo edificio mixed use destinato alla ricerca sul futuro del cibo: l’opera D2 firmata Busselli Scherer. Il progetto esprime in un unico volume le diversificate anime del NOI Techpark puntando al concetto di interrelazione. Su sei livelli comunicanti, interconnessi dalla luce naturale, trovano spazio i laboratori di ricerca dedicati alle tecnologie alimentari, uffici modulabili destinati a imprese private e start up, e – all’ultimo piano – la Student Gastronomy, riservata a studenti e personale accademico.

2024

Anno

NOI Techpark Bolzano

Luogo

NOI SpA

Committente

10.100 m2

Superficie lorda

33.400 m3

Volume complessivo

4

Piani fuori terra

2

Piani interrati

Alex Filz

Fotografia

Facciate dinamiche

Esternamente il nuovo edificio risponde ai vincoli di un masterplan stringente senza rinunciare alla sua identità. L’opera si caratterizza per due facciate dinamiche – rifinite verticalmente da profili metallici estrusi orientati – che variano al variare della luce. Le facciate nord e sud del D2 mutano nelle cromie al mutare dell’inclinazione e dell’intensità della luce solare. In questo modo l’edificio scandisce lo scorrere del tempo creando con l’elemento luce una relazione continua e sempre diversa. Un gioco cangiante che identifica l’oggetto architettonico differenziandolo dagli edifici ad esso attigui.

Lesena marker di progetto

A costruire questa relazione con l’elemento luce sono le lesene, realizzate secondo precisi criteri ingegneristici e architettonici. Imponenti profili in alluminio estruso anodizzato realizzati su misura. La lesena si presenta come un oggetto di valore, forte ed elegante, che veste l’edificio arricchendolo di una sua identità precisa. L’interazione con la luce avviene attraverso tre scatti di orientamento che si susseguono, a intervalli regolari e lungo l’intero elemento facciata, realizzando un pentagramma. Una melodia di cromie bronzee e accenti luminosi che calamita lo sguardo. Attraverso questa scelta stilistica il progetto punta sull’emozione. Se spesso il mondo della scienza e dei laboratori di ricerca è associato a minimalismo e sterilità il lotto D2 si presenta come una scatola preziosa al cui interno trova casa l’universo scientifico.

Lo studio della lesena: si parte da una lama per evolverne la forma fino all’ottenimento di un oggetto dalle proporzioni ideali. La lesena è un elemento architettonico customizzato, unico perché frutto di una prototipizzazione ad hoc.

Trasparenze visive

Internamente l’architettura ruota attorno a due patii trasparenti che incanalano la luce naturale e ospitano due giardini. Questi elementi attraversano l’intero edificio, il cuore buio dell’opera, realizzando una connessione visiva tra i diversi livelli. L’idea progettuale mira a interconnettere le numerose funzioni che coabitano il D2 non solo attraverso scale e ascensori, ma anche attraverso la luminosità e la trasparenza degli ambienti. I concetti alla base della progettazione interna sono l’apertura visiva, l’interscambio conoscitivo, la natura intesa come elemento di vivibilità e ispirazione. Qui le persone sono al centro con la loro socialità, i loro spazi di ideazione, il desiderio di lavorare e abitare un ambiente confortevole e dinamico.

Ricerca materica e interior design

All’interno del D2 convivono diverse destinazioni d’uso. Da un lato i laboratori di ricerca, caratterizzati da spazi rigorosi e rispondenti a precisi parametri ambientali. Dall’altro gli uffici, la mensa e le aree comuni – come, ad esempio, la hall di ingresso – dotati di maggiore flessibilità e informalità. Per i laboratori la direzione creativa ha privilegiato la purezza, l’essenzialità e la luminosità. Il progetto di interior design punta su bianco e metallo, abbinati a pietre e finiture quasi evanescenti. Gli ambienti di condivisione e gli spazi ufficio privilegiano nuance fresche, tendenti al salvia e agli azzurri, inserendo il nero caratteristico del NOI e il legno in chiave scura. Accenti cromatici sono dati dalle sedute scelte nei toni melanzana, cremisi e lilla. Lo studio crea intenzionalmente una forte contrapposizione tra interno ed esterno dell’edificio. Fuori una facciata bronzea, calda e avvolgente, dentro degli ambienti dalle tonalità fresche e distensive.

La Gastronomy
All’ultimo piano dell’edificio, dedicato alla ristorazione, il concetto di interior cambia al fine di caratterizzarne la funzione. Qui pareti e pavimenti trovano espressione in una particolare tonalità di verde a cui si accosta il corallo e il rubino delle sedute in tessuto. Anche l’imponente cucina a vista riprende la nuance delle sedute, creando una quinta calda e vellutata sugli spazi comuni. In analogia con le restanti parti dell’edificio lo studio mantiene alcune pareti cementizie grezze, nonchè il nero e il metallo della tecnica lasciata a vista.

Progettazione BIM
Per un edificio di grandi dimensioni e dalle molteplici funzioni come il Lotto D2, una progettazione 3D realizzata in studio con software di ultima generazione ottimizza l’intero progetto sotto diversi aspetti come tempi, flussi informativi e visione d’insieme. In questo progetto sono entrati in gioco diversi strumenti e tecnologie. Tra questi il BIM – acronimo di Building Information Modeling – grazie al quale il team di progettazione ha potuto ottimizzare i processi di sviluppo interno ed esterno dell’edificio e condividere informazioni con la squadra di lavoro e la committenza in una logica progettuale tridimensionale, altamente dettagliata.

Inquadramento urbano
Il NOI Techpark è il parco scientifico e tecnologico dell’Alto Adige. Un’area imponente: industria pesante ieri, hub di innovazione oggi. Il luogo nella sua interezza segue un piano di attuazione che ne definisce l’espansione e chiede ai progettisti di seguire precisi allineamenti e altezze, di rispettare aree ad uso pubblico, aree verdi, percorsi pedonali e ciclabili. Uno straordinario progetto architettonico di riqualificazione urbana di cui il lotto D2 è parte.

Scopri le fasi costruttive
del progetto