La proposta progettuale di Busselli Scherer per la costruzione di una nuova residenza per anziani nell’area “Ex Master Tools” di Rovereto nasce dalla volontà di creare un edificio in forte connessione con il contesto. L’area di riferimento si trova in una zona periferica della città, un punto di transizione a cavallo tra un quartiere di case residenziali ordinato e fortemente regolare e una porzione urbana che vedrà la nascita di un nuovo quartiere molto diverso per densità degli edifici, altezza e rapporto con la viabilità. Riferendosi alle architetture del 1700 caratterizzanti la città di Rovereto, lo studio altoatesino concepisce un edificio che, partendo da concetto del blocco a corte interna di matrice settecentesca, supera i classici confini per aprire il suo nucleo all’intera collettività. La forma bassa e squadrata, dalla geometria netta e regolare, contribuisce a quella funzione di elemento mediatore all’interno di un tessuto urbano ambiguo e diversificato.
L’opera architettonica ha l’obiettivo di mettere in comunicazione due aree storicamente recise dall’ex lotto industriale – via Ronchi e via delle Maioliche – attraverso una promenade d’architecture aperta al pubblico nelle ore diurne. Il nuovo percorso pedonale alberato si relaziona con via Ronchi attraverso l’angolo sud dell’edificio e segue, verso nord, la lieve pendenza del sito collegandosi dopo un centinaio di metri con l’altro ingresso in Via delle Maioliche. In questo modo la facciata del nuovo complesso residenziale accompagna il visitatore per un tratto del percorso. Da qui si può raggiungere l’ingresso principale della residenza per poi approdare nella suggestiva e rigogliosa piazza interna sormontata dal cielo. È in questo modo che il progetto crea un zona di vita in forte relazione con l’edificio e i suoi residenti. Un approccio intergenerazionale di tipo visivo e sociale.
Per mantenere un forte rapporto con la scala umana, l’edificio mantiene uno sviluppo verticale moderato. Partendo da una geometria simmetrica, e tramite la torsione del cortile centrale, il volume genera una superficie in grado di offrire dei patii ai singoli nuclei residenziali. La presenza dei patii accresce la qualità dei percorsi e della luce all’interno dei singoli nuclei generando uno spazio che diventa il fulcro delle singole comunità. Caratterizzate da un ritmo regolare, le facciate sono composte da pilastri in calcestruzzo, che proiettano la medesima torsione del giardino centrale, e da solai aggettanti, che offrono un riparo protetto alle abitazioni creando così un rilassante portico perimetrale affacciato sul verde. A completare il gesto estetico è il rovere in facciata che, oltre a offrire una sensazione tattile calda e naturale alle superfici esterne, si riallaccia alla simbologia della città che nel nome richiamo quell’intrinseco legame con il legno.
Se il concetto architettonico esterno punta al senso di comunità e scambio intergenerazionale, internamente le singole stanze sono concepite come aree di ritiro dalla forte privacy. Ogni modulo è pensato per soddisfare al meglio le esigenze di tutti i residenti, da basso a elevato grado di assistenza. La stanza è sia luogo di ritiro sia spazio idoneo alle visite. Il progetto di interior design, che privilegia arredi in legno e materialità morbide, punta a ricreare quel feeling domestico indispensabile al benessere dei singoli residenti.