Sanatorio di Bressanone

Innovazione & Rigenerazione

Tra innovazione e rispetto: l’ex Sanatorio di Bressanone si cuce di un abito nuovo mantenendo intatta l’atmosfera dei primi del ‘900.

La rigenerazione architettonica del Sanatorio di Bressanone si inserisce in un più ampio progetto di ristrutturazione e ampliamento dell’intero complesso ospedaliero cittadino. L’edificio, del 1914, porta con sé il fascino di un luogo antico, dal sapore squisitamente retrò. Il nuovo progetto, realizzato a quasi 100 anni dalla nascita del Sanatorio, entra in dialogo con questa affascinante atmosfera attraverso i contrasti di materiali e scelte innovative, fatte di ampie coperture sommitali in vetro e interni all’avanguardia. Il parco circostante, abitato da alberi secolari, completa l’insieme.

Anno

2003

Luogo

Bressanone

Commitente

Provincia Autonoma di Bolzano

Fotografia

G. Hofer

Crediti 

Pardeller Putzer Scherer Architekten
+ Arch. E. Schatzer 

Innovazione

Dalla riorganizzazione logistica allo studio estetico-concettuale del Sanatorio di Bressanone, diversi sono gli interventi che ne caratterizzano la novità. Il nuovo progetto abbandona le entrate laterali tipiche del vecchio edificio e situa il nuovo ingresso principale a nord. Il livello del terreno viene alzato per creare una piazza che collega l’ingresso dello stabile all’ingresso principale del nuovo ospedale a croce, retrostante. Di particolare fascino sono le coperture in vetro dei due cortili interni che annullano la bipartizione architettonica precedente per unire gli ambienti in un’unica ampia zona di ingresso.

Rispetto

In continuità e nel rispetto del passato, la facciata sud è recuperata integralmente mantenendo le caratteristiche estetiche e materiche originali. Anche all’interno dell’edificio la filosofia dell’intervento privilegia il recupero di tutti gli elementi storici mantenutisi nel tempo. L’attuale ufficio dirigenziale, per esempio, trova spazio in una sala di cura iconica, fotografata in bianco e nero. Qui passato e presente differiscono solamente per la destinazione d’uso mantenendo quel fil rouge essenziale con ciò che fu.