Residenza
per anziani / Salorno

 

Direzione Lavori per il potenziamento
dei servizi dedicati alla terza età 

L'edificio

La nuova residenza per anziani di Salorno è un’opera sviluppata su tre livelli che ospita un totale di 50 posti letto. Un edificio sanitario innovativo volto a garantire i più elevati standard abitativi e di cura.

Al livello zero, parzialmente interrato, trovano sede l’arteria tecnico-impiantistica e i locali di servizio come le cucine, le lavanderie e i garage. Al livello uno l’ingresso principale dell’edificio – in affaccio sulla casa storica – accoglie i visitatori. Qui si insedia la prima comunità alloggio con le camere, singole e doppie, gli spazi comuni e gli spazi di ritrovo. 

Il secondo e ultimo livello è dedicato alla seconda comunità alloggio e all’area oasi. Quest’ultima è una porzione autonoma trattata come un grande open space e dedicata agli ospiti della residenza che necessitano di assistenza intensiva. Mediante ampie aperture vetrate, camminamenti e terrazze esterne l’edificio dialoga con gli elementi naturali circostanti agevolando la possibilità di contemplare e esplorare il paesaggio.

Elementi
prefabbricati

Nell’edificio la prefabbricazione ha un ruolo importante. All’interno dei reparti di cura le celle bagno dedicate alle singole stanze sono del tipo prefabbricato al fine di ottimizzare il processo di installazione ed esecuzione in serie. Anche le facciate metalliche dell’edificio seguono la logica della prefabbricazione. Realizzate con sotto struttura in legno e rivestimento metallico anodizzato, le facciate vengono prodotte in stabilimento e arrivano in cantiere già assemblate garantendo una posa rapida, un prodotto accurato e un risultato finale tecnologicamente competitivo.

Il cantiere

Posizionato nel centro storico di Salorno, il cantiere dialoga con la parte storica del paese e con i circostanti vigneti. La logistica è studiata per integrarsi al meglio con le funzionalità attive della casa di riposo esistente e le strutture scolastiche e residenziali confinanti.

Fotografia D. Perbellini