Distretto socio sanitario Merano

Innovazione & Rigenerazione

Ampliata e ristrutturata. Così la sede distrettuale di via Roma 3 a Merano risponde alle crescenti esigenze della popolazione. Un progetto che ruota attorno ai concetti di leggerezza e armonia d’insieme.

Il Distretto socio sanitario di Merano comprende svariati Comuni: Merano, Lagundo, Verano, Marlengo, Scena, Avelengo, Rifiano, Caines e Tirolo. L’edificio risponde alle necessità del più grande bacino d’utenza dell’Alto Adige e, per mantenere gli elevati standard dei servizi ad esso afferenti, amplia i suoi spazi con una contestuale ristrutturazione interna.

Anno

2023

Luogo

Merano 

Committente

Provincia Autonoma di Bolzano

Superficie

1.506 m2

Volume

13.522 m3

Fotografia

Busselli Scherer

Il progetto

La proposta progettuale di Busselli Scherer interviene sull’esistente mantenendone i tratti distintivi. Il distretto, fortemente caratterizzato sul piano estetico, si amplia grazie a una nuova porzione sommitale. Il volume, definito dal team di progettazione, si inserisce nell’edificio mantenendone le proporzioni e la coesione d’insieme. Per rispondere a vincoli e norme di sicurezza legate alla nuova volumetria il complesso si dota di una scala d’emergenza esterna. Un elemento architettonico studiato nella forma e nelle materialità per conferire ulteriore carattere al progetto.

Interni

Il nuovo livello architettonico ospita gli uffici per la direzione territoriale dei servizi sanitari di base e dei servizi sociali. Un volume leggero, realizzato in acciaio e legno, dove la luce gioca un ruolo centrale. Il comfort dei singoli spazi di lavoro diviene un elemento essenziale della progettazione, con ampie aperture verso l’esterno e interconnessione visuale interna. L’estetica dei singoli ambienti, nuovi e ristrutturati, punta su materialità accoglienti e cromie distensive. Anche il mantenimento dell’esistente in un’ottica di ottimizzazione degli investimenti ha un’importanza centrale. Il progetto nel suo insieme mira ad accrescere la qualità di vita e di lavoro riducendo al minimo gli sprechi.

Leggerezza e armonia d’insieme

Il volume, leggero sia in chiave estetica che strutturale, si inserisce sull’edificio agendo da elemento riproporzionante. Busselli Scherer opta per una costruzione light realizzata con tecnologia prefabbricata in legno e acciaio. La ricerca estetica, risultato di un sapiente trattamento del volume e delle cromie, è decisiva nel ridisegnare il quadro d’insieme. A bilanciare le proporzioni entra in gioco la fuga che volutamente si innesta ad un’altezza che riduce la percezione del nuovo volume. Grazie a questo accorgimento il piano risulta alleggerito. Anche la colorazione, che lo studio applica all’intero edificio, punta a omogeneizzare la vista complessiva. La nuova tonalità di facciata fa da mediatrice tra le tante varietà cromatiche in essere. Ulteriore elemento di mediazione tra epoche e stili è la fascia cromatica applicata alle finestre del nuovo piano, inserita ad hoc per richiamare l’ordine di facciata esistente.

Sostenibilità

In questo progetto l’attenzione verso la sostenibilità ambientale si traduce in un’attenta selezione dei materiali e della tecnologia costruttiva. La scelta materica valorizza soluzioni altamente riciclabili e dal basso impatto ambientale. Per i tamponamenti così come per il tetto è stato scelto il legno come materiale da costruzione. Le pareti, in particolare, sono dei moduli prefabbricati costituiti da una struttura in abete.

La storia

Tra le sfide costruttive legate alla sopraelevazione del Distretto di Merano c’è sicuramente la relazione con la storia dell’edificio. Il progetto originario, realizzato nella seconda metà degli anni ’60, si colloca alle porte del centro storico meranese caratterizzandosi per il raffinato approccio funzionalista e la facciata leggera. Nei primi anni 2000 si assiste a un importante intervento di riqualificazione che cambia definitivamente il linguaggio e la filosofia del distretto applicando una linea estetica post-moderna. Qui gli elementi di facciata si impongono attraverso forti accenti cromatici dati dal blu e un incisivo coronamento sommitale. La nuova sopraelevazione firmata Busselli Scherer si propone di ritrovare quell’omogeneità originaria. Per farlo il team di progettazione interviene in chiave riduttiva, andando a rimuovere la lattoneria del coronamento e operando, dove possibile, una sintesi degli elementi.

Scopri le fasi costruttive
del progetto