JuKuRIKU è finalista del Premio Architettura Alto Adige nella categoria Pubblico. Quando abbiamo candidato il progetto la categoria scelta dal nostro studio non era quella per la quale siamo diventati finalisti. Ti raccontiamo perché. Quando abbiamo candidato il progetto JuKuRIKU alla decima edizione del Premio Architettura Alto Adige, la categoria scelta dal nostro studio non era quella per la quale siamo poi diventati finalisti. Avevamo immaginato che il progetto facesse parte della categoria “Interni” perché il nostro intervento si concentrava principalmente su quell’aspetto. Ci eravamo adoperati per ridefinire gli spazi interni della ex sede dei Vigili del Fuoco, poi magazzino comunale di Rifiano, trasformandoli in un centro culturale dedicato ai giovani. Un centro particolare, dall’anima grezza, edile, nella quale i ragazzi e le ragazze del luogo potessero esprimere la propria identità. La giuria di questa decima edizione ha colto qualcosa di ulteriore in JuKuRIKU, traslando l’opera dagli Interni al Pubblico. Così ci siamo confrontati con progetti diversi, come la Biblioteca civica di Bressanone – vincitrice del premio -, la Scuola di musica di Bressanone, l’Intercable Arena di Brunico, la Scuola materna di Rifiano e la palazzina di servizio per il centro sportivo di Toggenburg, insieme a molti altri. Le motivazioni espresse da Sandra Bartoli, Peter Riepl e Clemens Waldhart, unitamente al livello dei progetti afferenti al Pubblico, sono dei riconoscimenti di cui andiamo particolarmente orgogliosi. JuKuRIKU è un progetto dalla forte connotazione pubblica “…pensato come una piccola città, gli spazi articolati, in modo da poter ospitare attività diverse, i materiali grezzi usati e il carattere essenziale degli ambienti danno ai giovani un luogo da fare proprio”. Ora la parola alla giuria.
“Pubblico – Quello che colpisce è il rapporto costantemente coltivato con l’edilizia pubblica, che sembra poggiare su una solida cultura dei concorsi. Anche le realizzazioni sono accurate e coerenti, in genere complete fino agli arredi e alla grafica. Non sembra esserci nessun tipo di sistematico e controproducente risparmio all’osso, il che è gratificante poiché testimonia un’idea di sostenibilità a lungo termine e un utilizzo responsabile delle risorse pubbliche. Grazie a una pianificazione intelligente, i fondi pubblici possono fare di più che servire unicamente allo scopo prefissato”.